Why can't I live whitout you?, La mia nuova fan fiction..

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giulietta 95
view post Posted on 7/6/2009, 20:27




Ragaaazze ecco la mia nuova fan ficion, non parla di Roby e Paky, ma bensì Roby e Matthias, è molto diversa dall'altra (che ci tengo a prechisare non lascerò in asso, ma posterò gli ultimi due capitoli entro questa settimana)
Leggetela, è interessante, e poi non è detto che in tutta questa situazione non ci metta anche il nostro Pakucciolo :lol:

Capitolo 1°



“Sei felice???” ecco le parole che rimbombavano nella testa di Roberta, che facevano eco lì dentro, che in quel momento -pensava la ragazza- doveva proprio essere vuota, sì dopo aver acconsentito, la giovane si era convinta che nella sua testa ci fosse il niente assoluto.
Un semplice interrogativo, avrebbe semplicemente potuto essere sincera, ma la vita non sembrava giocare a suo favore da un po’ di tempo a questa parte.
Come poteva aver detto quel “sì” –che neanche tanto convincente sembrava- all’amore della sua vita??? E come poteva sfruttare un giovane ragazzo dicendogli di essere innamorata, quando non lo era affatto???
Sprofondando la testa nel cuscino ormai non si riconosceva più, aveva bisogno di lui, lo voleva, lo desiderava con tutto il cuore, ma come tutti gli “amori impossibili” era lei a rifiutarlo e a respingerlo.
Perché si comportava così? Aveva solo fatto un piccolo errore di percorso, capita a tutti.
Era questo il pensiero che ballonzolava ogni tanto nella testa della giovane ventiquattrenne, peccato che poi, ritornando alla realtà, si rendeva conto che “il piccolo sbaglio che può capitare a tutti” era un enorme errore che solo la più stupida delle persone poteva fare.
Bhe… forse era davvero così, il suo Matthias provava piacere nel farla soffrire???
Quest’ipotesi, si disse fra se e se mentre scendeva le scale, era assolutamente da scartare, Matthias l’amava, l’amava come si ama una volta sola nella vita, altrimenti il giorno prima non sarebbe andato da lei, non l’avrebbe guardata con quegli occhi, di quelli che si capisce che non hai dormito per tutta la notte, non l’avrebbe presa per un braccio, portata con se e non le avrebbe fatto quella domanda, guardandola con gli occhi speranzosi..
E lei?? Lei aveva semplicemente detto “sì” con gli occhi bagnati di lacrime, maledicendo se stessa e tutto il mondo per quella risposta che aveva distrutto tutte le aspettative del ragazzo.
Ormai si era imposta di non pensarci più e,ingenuamente, credeva anche di poterci riuscire, ma era ovvio che non poteva essere così facile, così immediato, lo amava, e questo non è un sentimento che si cancella in qualche settimana, purtroppo o per fortuna, questo doveva ancora capirlo.
Poi un giorno aveva conosciuto Marco:bel ragazzo, simpatico, intelligente, brillante. Il ragazzo perfetto, insomma, la sua perfezione a volte preoccupava Roberta, la faceva sentire insicura e inadatta.
Ovviamente non era sua intenzione prenderlo in giro, ma per qualche tempo Roberta aveva veramente creduto di essere innamorata, o meglio, lo aveva sperato, e si sa, se speri veramente in qualcosa per te stessa ti impegni al massimo perché succeda, e quando nel tuo subconscio sai di non avere speranze ti costruisci dei castelli in aria, purtroppo per Roberta,però,in amore non funziona così, tutto questo non basta, l’amore non deve accadere, l’amore accade e nessuno sa perché e mai lo saprà…
Quando aveva capito tutto questo, però, era troppo tardi e la sua passione per Matthias invece di scemare cresceva, di giorno in giorno. Ormai non era una voglia, uno sfizio, un piacere vedere l’uomo che in realtà amava, era un bisogno, una necessità carnale.
I suoi pensieri si facevano sempre più fitti e complicati, contraddittori a volte, ed era così assorta in essi che non riusciva a fermarsi, ed era proprio questa la sofferenza più grande, quella che non riusciva a sopportare.
-E questo è solo l’inizio della giornata- disse, consapevole di stare parlando sola, e questo non la rassicurava affatto, anzi.
Salì in macchina, inserì le chiavi e la maledetta stazione radio partì, con quella canzone:

E mi manchi amore mio
tu mi manchi come quando cerco Dio
e in assenza di te
io ti vorrei per dirti che
tu mi manchi amore mio
il dolore è forte come un lungo addio
e l'assenza di te
è un vuoto dentro me


“anche i radiofonici mi odiano adesso” pensò Roberta, capendo subito che in quella particolare giornata il mondo l’avrebbe odiata, come ogni volta che pensava a Matthias, del resto.


Allora che ne dite continuo o no??
 
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nexs27
view post Posted on 7/6/2009, 21:20




lasscia perdere amica...non fa x te :lol:
ahahahaha scherzoooooooooooooooo bravissima :lol: :lol: :lol:
 
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giulietta 95
view post Posted on 8/6/2009, 16:17




Okeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeyyy siccome sono una ragazza a cui piace scrivere ma non studiare vi posto il secondo capitolo, che non ho restistino a scrivere :lol:


Capitolo 2°



Contrariamente a quanto pensava Roberta, però, neanche Matthias riusciva a darsi pace, a differenza della ragazza, lui oltre a dover combattere ogni giorno con i suoi sentimenti aveva anche i sensi di colpa a cui pensare.
Raramente il giovane romano si convinceva che il suo sbaglio era perdonabile, che se fosse stato al posto di Roberta avrebbe perdonato tutto per amore, ma in realtà era consapevole di aver sbagliato, sapeva che il gioco “se fossi io al tuo posto” funzionava con tutti, eccetto che con lui, forse perché era troppo obbiettivo, forse perché era così innamorato da non poter addossare la colpa su di lei, forse perché era una delle poche persone che teneva in considerazione anche i sentimenti e gli stati d’animo della controparte.
Si, proprio di fronte a questi pensieri la mente del ragazzo si crogiolava, quanto avrebbe voluto che anche nella vita ci fosse il tasto “indietro”; sarebbe sicuramente tornato a quella sera, in cui, colpa dell’alcol, colpa della troppa euforia si era fatto trasportare un po’ troppo dalla sua “amica” –che ormai così amica non era più- e Roberta era entrata lì, in quella stanza.
Era come se avesse dato mille pugnalate allo stomaco alla ragazza, dal suo volto in quel momento si capiva, era rimasta a bocca aperta, la parola che stava per pronunciare era come se le si fosse fermata sulla lingua e non riuscisse più a venir fuori, in effetti nessuna parola veniva proferita in quel momento. E l’espressione di Roberta cambiò rapidamente, dalla sofferenza alla sorpresa e dalla sorpresa le si stampò in faccia un espressione di disgusto indelebile, che riuscì a mettere in soggezione il ragazzo con una sola occhiata.
Quella sera era un ricordo incancellabile nella mente di Matthias, che si proponeva, senza volerlo, tante volte, troppe volte.
Certo, ancora non stavano insieme, ma questa –e il ragazzo lo sapeva bene- non poteva essere una giustificazione, si erano conosciuti grazie ad un’amica, da allora erano usciti un paio di volte, nulla di serio, avrebbe pensato chiunque, invece no, per loro non era così, tra di loro c’era un tacito accordo, non avevano bisogno di parlarne, era il troppo lavoro di lei che li frenava dal fare il passo successivo, entrambi sapevano che la loro non poteva essere una semplice amicizia, e che non avrebbero resistito a lungo, ma a loro andava bene così, almeno per il momento.
Dopo quell’avvenimento non si erano più sentiti, a causa di lei ovviamente, eccetto una sera, quando Claudia, la stessa amica che li aveva presentati, aveva organizzato un piccolo raduno, a cui entrambi dovettero andare quasi per obbligo.
Quella sera, quando, per la prima volta, Matthias vide Marco capì veramente cosa vuol dire “soffrire per amore”, i loro occhi si incontrarono ma Roberta non resistette, si dovette girare, verso Marco, abbozzando un sorriso e facendo finta di nulla.
Inutile dire quanto Matthias soffrisse nel vederli insieme, quanto invidiasse Marco in quel momento, quanto i suoi occhi non si potessero distogliere da lei, un incanto, con quel vestitino nero, allegra, solare, come sempre.
In quel momento per lui sarebbe stato meglio sprofondare, ma non vedere la sua amata tra le braccia di un altro.
Ormai, però, Matthias si era quasi rassegnato, questo non voleva dire che la stava dimenticando o che il suo sentimento si stava affievolendo, anzi, tutto il contrario.
Questo pensiero, però, era destinato a cambiare.
Infatti, appena finito di lavorare, scendendo le scale, in quella magnifica innevata giornata di Dicembre, dove nulla era destinato a restare com’era, Matthias intravide dalla porta di vetro una sagoma familiare, l’avrebbe riconosciuta su mille. Il ragazzo si schiarì gli occhi, e, convintosi che non era un miraggio, ma era proprio lei uscì di corsa.
-Roberta… C-c-che ci fai tu qui?- disse sorridendo, anche se si era ripromesso di non farlo
Lei scosse le spalle –Non lo so… Forza maggiore, credo- rispose lei, titubante, infilando una mano nella tasca dei jeans e con l’altra alzandosi il cappuccio per ripararsi.
Un silenzio imbarazzante scese tra i due, lui non parlava, non ne aveva bisogno, gli bastava solo averla vista, averle parlato, e poi non avevano bisogno delle parole, si comprendevano benissimo anche solo guardandosi negli occhi, emozionati, quasi come quelli dei bambini quando, il giorno di Natale, carichi di aspettative, aprono i regali sotto l’albero.
-Io non dovrei essere qui… Dovrei essere a Milano con…- si interruppe e abbassò lo sguardo verso terra.
-No, dai… Vieni, andiamo a prendere un caffè, Roma innevata non capita tutti i giorni- insistette lui, che una volta ritrovata non aveva nessuna intenzione di farsela scappare.
Una lacrima rigò il viso di lei, ancora abbassato, si asciugò il viso, senza farsi notare.
-Va bene..-
Lui gli alzò il viso e la guardò negli occhi, e costrinse lei a fare la stessa cosa.
Dopo qualche secondo lei chiuse gli occhi, si mordicchiò il labbro e annuì pensierosa.
Possibile che non riusciva a vivere senza di lui? In quel momento la risposta sembrava ovvia…
 
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CaRuCcIa.MaRtY
view post Posted on 8/6/2009, 16:53




diciamo ke è stgupenda anke se lo sai l'altra continua a piacermi di piu brava!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 
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puffa-gabriella
view post Posted on 8/6/2009, 18:07




LA PENSO COME CACCIA MARTY PERò ANCHE QUESTA è MAGNIFICA CONTINUA
 
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giulietta 95
view post Posted on 8/6/2009, 18:20




O___________o ma sul serioo?? xDD io la trovo più caruccia :lol: cmq le continuerò entrambe muhauah

Eeeeeeeeeeh grazie ghgh
 
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puffa-gabriella
view post Posted on 11/6/2009, 13:05




è bellissima ti prego continuala al più presto
 
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R+P=LOVE
view post Posted on 15/6/2009, 16:39




Bellissima :wub:

Continua presto...
 
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giulietta 95
view post Posted on 16/6/2009, 11:45




Oiii ragazzi ecco... li ho tutti pronti fino al 7^ perchè l'ho messa sul forum di roby quindi penso che ne posterò uno al giorno :lol:

Capitolo 3°



Passeggiarono per Roma innevata, uno spettacolo meraviglioso, la neve sui tetti delle case, le luci natalizie che illuminavano la grande piazza nella quale camminavano, loro due insieme, come non succedeva da tempo.
Un ondata di malinconia attraversò il corpo di Roberta, si senti aggrovigliare lo stomaco, un profondo senso di tristezza la percosse, quasi per tutto quel tempo le avessero strappato via una parte di se, una parte del suo cuore.
Era lui, essendo romano, a condurla, a decidere dove si dovesse andare. Per tutto il tragitto non dissero niente, quasi ad entrambi bastasse solo avvicinarsi l’uno all’altra.
Arrivarono in una stradina, un po’ isolata, pensò lei. –Ecco siamo praticamente arrivati- decretò Matthias. -Finalmente- disse lei, sorridendo, scaturendo la stessa sensazione nel ragazzo che non la vedeva sorridere da un po’.
Camminò ancora per qualche metro e si fermò davanti un posto spettacolare, era il piano terra di una palazzina ottocentesca, tutta illuminata…
Entrarono, si sedettero e ordinarono qualcosa, lei si sfilò il cappotto.
-Insomma…- stava per dire lei.
Lui le prese la mano e l’ appoggiò sul tavolo, tenendola stretta alla propria, la guardò dritta negli occhi, zittendola con lo sguardo, -Io ti amo- disse lui guardandola negli occhi, come avesse detto la cosa più naturale del mondo.
Il volto della ragazza si fece sorpreso, e anche un po’ teso, -Sempre dritto al punto, chiaro e conciso, vero?- disse dopo qualche secondo, appoggiandosi le mani sul viso e sorridendo sarcasticamente.
Lui non rispose, fece solo un cenno con la testa acconsenziente, forse aveva sbagliato, lo sapeva, ma aveva bisogno di dirlo, aveva bisogno di sapere che lei ne era a conoscenza.
Il gelo che era calato tra loro si andò sciogliendo lentamente, e finirono per parlare per ore, del più e del meno, come fossero vecchi amici che non si vedevano da tempo.
-Bhe…- disse Roberta guardano l’orologio, un po’ titubante, quasi dispiaciuta –Io ho un aereo tra poco, sai, una settimana in famiglia-
-Si certo, andiamo, ti accompagno- disse lui, altrettanto dispiaciuto.
Si incamminarono verso la piazza, lei chiamò un taxi, -sta arrivando…- esclamò dopo aver chiuso la chiamata –grazie per il bel pom..- stava per continuare, quando lui si avvicinò, pericolosamente alle sue labbra, lei non riuscì più a continuare la frase, malgrado lo volesse, voleva a tutti i costi evitare quel contatto, ma lui non aveva nessuna intenzione di scansarsi, si avvicinava sempre di più, i brividi percossero la schiena della ragazza quando sentì le loro labbra sfiorarsi, e, avvolti entrambi dalla passione si lasciarono andare ad un bacio, quel bacio che aspettavano da mesi, la fusione di due anime, come poteva paragonare quell’attimo a tutti i momenti con Marco?? No, non erano lontanamente paragonabili, non provava le stesse emozioni, non sentiva le stesse farfalle nello stomaco –e si sentiva stupida a dirlo- come con Matthias, un solo bacio, perfetto, unico, appassionato, indescrivibile,di cui ormai non potevano più fare a meno, diventarono un tutt’uno, ormai non c’era posto per la loro razionalità. Non poteva più farne a meno, voleva staccarsi, anzi, pensandoci bene, non voleva affatto abbandonare proprio adesso quella sensazione di così disumano piacere, e, anche se avesse voluto non avrebbe potuto, non in quel momento.
Si staccarono, era come se Roberta si fosse risvegliata da un sogno, e purtroppo adesso doveva fare i conti con la realtà, con i problemi di sempre, per quell’attimo aveva sentito il mondo svanire.
Si allontanò di qualche centimetro, ancora incredula, chiuse gli occhi
-Io … non sono una che tradisce- di certo non era quello che aveva intenzione di dire, o che il suo cuore avrebbe voluto che dicesse, ma in quel momento le parole più sensate da formulare erano quelle.
Il ragazzo non ebbe neanche il tempo di rispondere che arrivò il taxi, lei non perse tempo e salì subito, salutandolo con un bacio sulla guancia e sussurrandogli “mi dispiace”.
La giovane non riusciva a darsi pace, sentì squillare il cellulare, controllò chi fosse, speranzosa fino all’ultimo di leggere quel nome sul display, ma non fu così, era “Marco”, non era quello il momento, lasciò squillare il cellulare, prese il su I-pode dalla borsa, si poggiò le cuffie alle orecchie e la canzone cominciò:

A un passo dal possibile

A un passo da te
Paura di decidere
Paura di me

Di tutto quello che non so
Di tutto quello che non ho


Quali parole furono mai più esatte? Più dolorose? Ma soprattutto più veritiere? Nessun’altra poteva esprimere le sue emozioni così bene, così a fondo, il telefonino squillò di nuovo, un messaggio, era lui. Impaziente premette “invio”:

“come riesci sempre a sfuggirmi così?? Io non dovrei permettertelo, e poi mi ritrovo qui, ancora in piazza a pensare a qual momento magico”

Decise di rispondergli, con quelle parole, del resto erano quelle le cose che provava e meglio non avrebbe saputo esprimerle.

[….]

Arrivò a Milano, controllò più volte il cellulare, niente, nessuna risposta. In aereoporto l’aspettava Marco, per un attimo si era quasi dimenticata di lui, della sua esistenza e della loro relazione…
Sorrideva, lui era davvero innamorato, le corse incontro ad abbracciarla, la baciò, ma, non riuscì a trasmetterle la stessa passione, lo stesso trasporto di Matthias.
Durante quell’abbraccio lei si rese conto di volergli bene, come un fratello, come un amico, ma sicuramente non come una ragazza ama un ragazzo, non con la stessa passione, con lo stesso fuoco, sicuramente non come lei amava Matthias.
Voleva dirglielo, voleva disilluderlo, su questo non aveva dubbi, ma stava ancora aspettando “il momento giusto” inconsapevole che sarebbe arrivato prima di quanto potesse immaginare.
 
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puffa-gabriella
view post Posted on 16/6/2009, 15:39




stupenda continua devo sapere come glielo dice è stupendo
 
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9 replies since 7/6/2009, 20:27   148 views
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